Regione, accorpamento Asl: salta la Commissione sanità. Ma da gennaio si cambia

La relazione della Giunta che spiega i risultati economici e organizzativi attesi dalla risoluzione delle Asl su Roma ed in particolare dall’accorpamento della B con la C preparata per la Commissione e non utilizzata, dice che il risparmio è stimato in 36,5 milioni di euro

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E’ saltata la Commissione sanità per discutere la proposta di accorpamento delle Asl. La Giunta aveva anche predisposto la relazione di accompagno che mancava nell’ultima riunione e motivo in base al quale le opposizioni avevano chiesto e ottenuto il rinvio, ma inutilmente. Al Consiglio il tema non interessa più, la maggioranza abdica e pure i consiglieri  Pd.  Sugli accorpamenti delle Asl, a cominciare da quello della B con la C, la Giunta farà a modo suo. L’abdicazione è stata motivata dal fatto che ormai si sta discutendo il bilancio e non ci sarebbe tempo utile per affrontare l’argomento. Ma questo si sapeva anche tre giorni fa, dunque c’è chi afferma che si tratti di una scusa o peggio di una fuga. Comunque una affermazione di marginalità perche il mondo procede anche senza il parere dei consiglieri regionali.
“Dal 1 gennaio – come scrive l’agenzia Dire – le Asl romane cambieranno volto, con o senza una proposta di legge regionale”. La relazione della Giunta che spiega i risultati economici e organizzativi attesi dalla risoluzione delle Asl su Roma ed in particolare dall’accorpamento della B con la C preparata per la Commissione e non utilizzata, dice che il risparmio è stimato in 36,5 milioni di euro. Dieci milioni saranno risparmiati omogeneizzando il trattamento economico del personale che per le due Asl è pari a 5.914 unità di personale. La spesa per il personale nel 2014 è stata di oltre 337 milioni. L’unificazione favorirà i percorsi di mobilità ad oggi di fatto bloccati. 20 milioni invece sono i risparmi attesi  dalla razionalizzazione dell’acquisto e delle gare relative ai  beni e servizi e applicando ai contratti in essere le riduzioni  secondo le indicazioni contenute nella legge di stabilità 2015; 3 milioni di minori spese invece sono attesi dalla riduzione delle consulenze, e altri 3,5 milioni dalla riduzione dei canoni di locazione in essere. Oggi le due aziende utilizzano 49 immobili in affitto che costano ogni anno circa 7 milioni di euro.  “Entro il 2015 – si legge nella relazione – scadranno 13 contratti sui 49 esistenti (pari a circa il 27%)”. La Asl dove maggiore sarà il taglio è quella della Roma B (Tiburtina Montesacro) che ha un tasso di locazione passiva pari al 52% del totale, la Asl RmC invece si ferma solo a poco più di un terzo e cioè al 34,4%. Entrambe utilizzano sedi piccole e/o piccolissime (<300mq) per circa il 50% del totale. Entrambe le aziende presentano su una serie di indicatori (sedi e titolo di godimento, dimensioni sedi, capacità d’uso) un valore peggiore rispetto alle media regionale (6 vs 4,5).  La mega Asl che deriverà dalla fusione della B con la C, la piu grande d’Italia, conterà su di 3.523 posti letto, il 25% del totale della Città di Roma. Nel suo territorio i residenti saranno un milione e 300mila, poco meno della metà degli abitanti della Capitale. L’accorpamento delle due Asl prevede la gestione di 1.251 medici (1.062 MMG e 189 PLS) la medicina di base nel 2014 è costata 130 milioni. Complessivamente il bilancio della Mega Asl  nel 2014 è stato di 2 miliardi e 300milioni di euro.

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