Sono quasi 2 milioni di nuovi poveri nel Lazio nel 2015, un numero che non parla per niente della fine della crisi economica. Per questo e altri motivi i sindacati sono scesi in piazza del Colosseo portando una lettera indirizzata alla Regione Lazio, all’Anci e alle associazioni datoriali per chiedere “più risorse e meno chiacchiere”, perchè nel Lazio la crisi morde ancora e “la realtà è diversa da come la racconta la politica”. Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato insieme il messaggio contenuto in una grande busta, con tanto di timbro postale, destinatari e mittente per sollecitare un confronto urgente sul tema lavoro, perché il 2016 non sia un’altro anno di posti persi e vertenze drammatiche.
I segretari generali di Roma e Lazio, Claudio Di Berardino (Cgil), Andrea Cuccello (Cisl) e Alberto Civica (Uil), hanno aperto insieme la missiva con la grande scritta ”Lavoro” e, tutto intorno, hanno postato i dati della “crisi raccontata e la realtà”. “Questa iniziativa serve a dire ”Non vi distraete”, non accontentiamoci dello ”zero virgola” di ripresa- ha detto Di Berardino- perchè nel Lazio abbiamo perso oltre 5 punti di prodotto interno lordo dal 2009 a oggi.
Bisogna lavorare per trovare una risposta, bisogna subito definire una attualizzazione, una fattibilità del protocollo che avevamo sottoscritto con la Regione su sviluppo e occupazione e mettere insieme fondi europei, statali e regionali per sbloccare le opere. Bisogna, inoltre, rivedere tutta l’Irpef, definendola in modo equo e progressivo- ha concluso- e infine servono i patti anti-evasione e la contrattazione sociale”.
La regione, ha aggiunto Cuccello, “è entrata in un tunnel nel 2008 e da allora abbiamo perso 80 miliardi di euro di Pil, le famiglie hanno perso potere d’acquisto, le aziende continuano a chiudere e non abbiamo visto decisioni anticicliche da parte della politica regionale e nazionale. Siamo qui per aprire una discussione forte sulle possibili soluzioni a cui come Cgil, Cisl e Uil siamo pronti a dare il nostro contributo”. Per Civica “ci sono due mondi, due realtà: una virtuale che raccontano loro, e una reale, quella con cui noi combattiamo tutti i giorni. Se non si investono risorse e non si fanno investimenti, non ci sarà nuova occupazione. Questa teoria per cui diminuendo i diritti e il costo del lavoro, i posti di lavoro si creano da soli, ha dimostrato tutto il suo fallimento”.
Intanto da una indagine pubblicata dalla società di servizi delle risorse umane Adecco (oltre 8mila clienti attivi ogni settimana) emergono i mestieri che saranno più in voga nel 2016. Dall’analisi emerge che il settore automotive, in piena ripresa, cerca commerciali e agenti di commercio. Non mancano possibilità per consulenti di bellezza o “visual merchandiser” nei punti vendita. Il settore vendite, attraverso la ricerca da parte delle aziende di figure commerciali e agenti di commercio, si prospetta uno dei più vivaci per il mercato del lavoro 2016 anche grazie al traino di comparti come il lusso e la farmaceutica.
Il 2016 potrà essere, secondo l’azienda, un anno ricco di opportunità anche per i professionisti nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Gli ingegneri che si occupano di controllo di gestione e design confermano la loro appetibilità per il mondo del lavoro. Nel settore “finance&legal”, nell’anno appena cominciato, sarà la figura del responsabile di gestione a registrare il maggiore dinamismo. Per quanto riguarda il settore Office, Adecco prevede opportunità per i professionisti che si occupano di gare o gestione ordini.
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