Cgil in piazza contro il Jobs Act di Renzi (FOTO)

Anche Fassina, Civati e Cuperlo nel corteo contro manovra e legge delega sul lavoro

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“Ma quali licenziamenti arbitrari… Stabilizziamo tutti i precari”. “Ma quali tutele crescenti… Solo proposte indecenti”. “Controlla gli evasori, non i lavoratori #novideosorveglianza”. Sono questi alcuni degli striscioni apparsi nelle prime ore della giornata di oggi, 25 ottobre, a Roma, in occasione della manifestazione nazionale indetta dalla Cgil per protestare contro contro il Jobs Act del Governo Renzi e chiedere l’estenzione di tutele e ammortizzatori sociali, investimenti pubblici per la creazione di lavoro e il rinnovo dei contratti nazionali bloccati. Il corteo è partito da piazza della Repubblica con circa un’ora di anticipo per via, hanno spiegato gli organizzatori, della grande quantità di persone che hanno aderito.

IL TWEET DELLA CAMUSSO – A dare ufficialmente il via alla manifestazione è stato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, che ha ribadito l’intenzione di andare avanti verso lo sciopero generale “con tutte le forme necessarie” e che su Twitter, il social network preferito da Renzi, ha augurato a tutti i manifestanti un “buon 25 ottobre”.

 

Cgil Twitter Susanna Camusso

PER LANDINI È SOLO L’INIZIO – “Il governo deve sapere che non ci fermiano. Da qui andremo anche allo sciopero generale, se serve, e anche oltre lo sciopero generale”. Parola del leader della Fiom Maurizio Landini che, a margine del corteo si è espresso in modo piuttosto netto: “è solo l’inizio – ha spiegato – noi indichiamo una strada e un cambiamento. La giornata di oggi parla a tutto il paese e dice che chi lavora e chi ha bisogno di lavorare non è d’accordo con le politiche di questo governo”. “Un governo che si dice di sinistra – ha concluso – non può fare politiche di destra”.

IN MARCIA ANCHE FASSINA, CUPERLO E CIVATI – A marciare in corteo, appena dietro lo striscione dei poligrafici dell’Unità, ci sono anche tre esponenti della minoranza Pd, Stefano Fassina, Gianni Cuperlo e Pippo Civati che ieri, sul sito di Sinistradem, avevano invitato a partecipare alla manifestazione. “Qui c’è un pezzo importante del Pd – ha commentato Fassina – Questa manifestazione serve a riportare il partito sulla strada giusta”. Per Cuperlo “questa piazza va ascoltata. Mi auguro che in Parlamento ci siano le condizioni e la volontà per migliorare la delega sul lavoro”. Mentre secondo Civati “Il lavoro è sotto attacco da tanti anni ma questa volta è sotto attacco da parte del Pd”. Siamo in piazza contro politiche sbagliate, non contro il governo – ha quindi precisato, chiedendosi però perché – Renzi vuole fare le cose che voleva Berlusconi?”.

CIAO MATTEO SONO MARTA TI RACCONTO LA MIA STORIA – “Ciao Matteo sono Marta, so che sei impegnato alla Leopolda ma avrai 5 minuti per sentire la mia storia”. Marta Alfieri dal palco della manifestazione della Cgil in piazza San Giovanni, giocando sull’equivoco della Marta citata dal premier Renzi, racconta la sua storia di precaria delle poste stabilizzata grazie all’aiuto del sindacato. Marta è tra gli interventi programmati prima delle conclusioni del segretario generale, Susanna Camusso, e alla piazza racconta la sua storia. Dopo diversi contratti precari, infatti, Marta fa ricorso alle poste, grazie all’aiuto e all’interessamento attivo del sindacato, per venire poi stabilizzata. “Il lavoro non deve essere merce. Ci sono battaglie che abbiamo l’obbligo di combattere fino in fondo”, le parole con le quali Marta ha chiuso il suo intervento.

SUL PALCO I LICENZIATI DELL’ORCHESTRA DELL’OPERA – I 180 lavoratori e lavoratrici licenziati dell’orchestra dell’Opera di Roma ospiti sul palco di piazza San Giovanni per la manifestazione nazionale della Cgil hanno suonato e cantato “Nessun dorma”, dalla Turandot di Puccini. Negli occhi di molti di loro, così come in piazza, lacrime di commozione.

ARTICOLO 18 – Due i cortei che hanno sfilato per la Capitale: uno partito da piazza della Repubblica e l’altro da piazzale Ostiense, confluiti poi in piazza San Giovanni dove si è svolto il clou della manifestazione, terminata con l’intervento del leader della Cgil Susanna Camusso e le note di Bella Ciao. “Non si può pensare che l”articolo 18 sia un totem ideologico. Lo statuto dei lavoratori difende la libertà dei lavoratori, il suo essere cittadino. Sono tutele concrete non ideologie”. Così si è espressa  Susanna Camusso dal palco, sottolineando che “le tutele vanno estese”. “Nessuno – ha aggiunto –, neanche questo governo, potrà cancellare la voce del lavoro”. E noi “lavoreremo per farla crescere. Senza risposte al lavoro non si cambia il paese. Ci rivedremo nelle piazze e negli scioperi che faremo presto”.

MARINO SI CONGRATULA CON CAMUSSO – Anche il sindaco di Roma Ignazio Marino ha commentato la manifestazione. “È andato tutto molto bene. Ho chiamato Susanna Camusso per congratularmi per il successo della manifestazione, anche perché lei si era raccomandata, attraverso i media, che Roma accogliesse nel modo migliore possibile questa manifestazione così importante di lavoratori provenienti da tutta Italia – ha detto a margine di un evento – abbiamo commentato l’importanza della manifestazione e io le ho detto ‘Hai visto? Noi abbiamo fatto la nostra parte’. Abbiamo lavorato fino a ieri sera per essere certi che tutto potesse avvenire nel modo migliore possibile – ha concluso – E abbiamo voluto che il vicesindaco di Roma fosse presente in piazza San Giovanni”.

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