As Roma, ve lo ricordate Nakata? Ecco cosa fa adesso

L'ex giocatore della Roma segnò un gol e fece l'assist a Montella nel match con la Juve che portò lo scudetto sulle maglie giallorosse

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Quanti di voi si ricordano di Hidetoshi Nakata? Il calciatore giapponese classe 1977, centrocampista offensivo che si è ritirato nel 2006, dopo un bel successo ottenuto in Italia con le maglie di Perugia, Roma, Parma e Fiorentina.

L’ADDIO AL CALCIO – È stato probabilmente, almeno finora, il giocatore asiatico più forte visto in Italia, tanto da essere candidato anche per il pallone d’oro negli anni compresi tra il ’98 e il 2004. Quando si è ritirato ha detto «Non calcherò più un campo come giocatore, ma non abbandonerò mai il calcio».

GLI ANNI ALLA ROMA – Arrivò nella capitale nella sessione invernale di mercato per circa 30 milioni e rimase anche nella stagione 2000-2001, ma nel suo ruolo era chiuso da Francesco Totti. Trovò comunque il modo di restare nei cuori dei tifosi segnando un memorabile gol nella sfida scudetto con la Juve, che finì 2-2. La Roma era sotto di due gol, lui sostituì Totti e fu la fortuna dei giallorossi: prima segnò il gol del 2-1 e poco dopo servì a Montella l’assist per la rete del 2-2. Un pareggio fondamentale per la vittoria dello scudetto. Insomma a Roma non ci è rimasto tanto, ma ha lasciato il segno e si è “portato via” uno scudetto!

IL FUTURO – Ecco, appunto, e allora dove è finito adesso? E già perchè tanti restano nel mondo calcistico come allenatori, dirigenti, commentatori in tv, lui invece no, a quanto pare si dedica a tutt’altro e a svelarlo sono due articoli: uno del portale Calciomercato.com e uno del Corriere.it.

Che fosse uno diverso dagli altri si era capito subito, quando lui prima di una partita leggeva libri, ma non romanzetti, bensì saggi. Voleva capire il mondo. Amante del design, della moda, del buon vino e della cultura, girava per musei e per mostre. Ha smesso di giocare a 29 anni e ha cominciato a girare il mondo, a incontrare gente, a conoscere il suo Giappone, ma lasciando fuori la tecnologia e i social dalla sua vita.

E ora cosa fa? L’ambasciatore del sakè, o meglio difende questa speciale bevanda del suo paese, difende una tradizione. La promuove così come sta pensando di organizzare a Tokyo una biennale internazionale sull’artigianato come ce ne sono anche in Italia di arte e architettura. Il tutto per mettere in mostra le qualità del suo paese. Insomma genio e imprenditoria fusi insieme.

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