“Voglio vederti danzare come i Dervisches Tourners che girano sulle spine dorsali” cantava nell’82 il maestro Franco Battiato. La stessa voglia veniva riproposta in versione dance-remix, nel 2003, da Marvin e Prezioso. E ancora in forma folk-rock, nel 2006, dai Folkabbestia. Se tutta questa insistenza musicale vi ha trasmesso, nel corso degli anni, la curiosità di vedere questi benedetti dervisci alle prese con la loro caratteristica danza, martedì 23 settembre vi si presenta un’occasione da non perdere: al Teatro Argentina venti artisti, tra danzatori e musicisti, proporranno, infatti, questa spettacolare cerimonia religiosa al pubblico romano.
L’ESIBIZIONE DEI DERVISCI – Guidati dal ventiduesimo discendente diretto del maestro sufi Rumi (fondatore della confraternita dei dervisci rotanti, i Mevlevi) e accompagnati dall’esecuzione di musiche tradizionali, i venti artisti si esibiranno nell’antica danza dei dervisci di Konya, città turca dell’Anatolia, ruotando su se stessi come trottole alla ricerca dell’estasi che li avvicini a Dio.
UN PONTE CHE OLTREPASSI I CONFINI RELIGIOSI E CULTURALI – Un’esibizione, solitamente appannaggio di pochi fortunati turisti, che, per una volta, dalla Turchia approda nella capitale col titolo di “Invito all’Amato. Dialoghi e danze dei Dervisci di Konya”, per gettare un ponte con il mondo musulmano che oltrepassi i confini religiosi, culturali e geografici. “La finalità dell’evento – spiegano gli organizzatori – è riportare l’attenzione sull’amore di Dio e sull’amore per il prossimo tramite l’arte e la musica. In questi tempi di tragiche violenze e persecuzioni è infatti necessario preservare l’autenticità e l’importanza della vocazione spirituale, del dialogo fraterno e della pace interiore nelle tre religioni che si rifanno al monoteismo di Abramo”. Inizio spettacolo alle 21.
