“Ma al telegiornale non avevano detto che ci sarebbero stati pochi disagi?” è stata l’espressione di una abbonata Atac allibita di fronte alla serranda abbassata della metro B1 al capolinea di Jonio. Stessa storia a Conca d’oro, e stessa scena nel resto della città. La protesta del piccolo sindacato “CambiaMenti” (meno di 300 persone) guidato dalla “pasionaria” Micaela Quintavalle sembra aver messo in ginocchio la metro romana al punto da essere chiusa per non poter garantire il servizio.
AGENZIA MOBILITA’ – A confermare l’incredibile stop della metro nel giorno delle targhe alterne è l’Agenzia della mobilità del Comune che in una nota diramata dopo le nove del mattino fa sapere la situazione: “metro A chiusa, metroB/B1 chiusa, metro C regolare, Roma-Lido chiusa, Roma-Viterbo urbana con forti riduzioni di corse, Roma-Viterbo extraurbana regolare, Termini-Centocelle regolare, e bus con possibili cancellazioni di corse. Per quanto riguarda la metropolitana il servizio riprendera” attorno alle 14, dopo i necessari tempi tecnici di riattivazione”.
IN CERCA DI UN BUS – Il blocco era scattato alle 8.30: chi è riuscito a recarsi al lavoro si è salvato. Tutti gli altri sono rimasti in cerca di un bus, spesso atteso a lungo. Come quelli che, persa la metro a Jonio, hanno sperato in un mezzo su ruote di passaggio su via di Val Melaina. Solo per fare un esempio la linea 80 express che passa per il centro e raggiunge piazza Venezia e anche piazzale Ostiense intorno alle 9.20 aveva almeno 23 minuti di attesa.
CITTA’ IN PUGNO – hanno Un piccolo sindacato dunque tiene in pugno una città, mentre i prefetti Tronca e Gabrielli non hanno fatto nulla per fermare i dipendenti di un servizio pubblico nel venerdì di targhe alterne che precede un ponte festivo.
SODDISFATTA QUINTAVALLE – Soddisfatta Micaela Quintavalle che, chiedendo scusa ai romani per i disagi, ha dichiarato: “Questa è una battaglia che facciamo sopratutto per i cittadini. Nessuno ci ha convocato nei giorni scorsi anche perchè Atac e il governo si aspettavano un’adesione bassa”.
Insomma una mattinata tragica in una città senza controllo, con uno sciopero che ha sorpreso i cittadini soprattutto dopo che nel pomeriggio di giovedì Cgil, Cisl e Uil avevano annunciato la revoca dell’agitazione dei lavoratori di Roma Tpl a seguito degli impegni presi in Prefettura.
LA RISPOSTA DI TRONCA – “Il provvedimento si è reso necessario considerata anche la procedura di infrazione comunitaria in atto per il non rispetto dei limiti. L’Amministrazione ha dovuto bilanciare il diritto costituzionale a tutela della salute della cittadinanza con le esigenze di mobilità. Lo sciopero proclamato e mantenuto da una sola sigla sindacale che, a differenza di altre, non ha ritenuto di ritirare la preannunciata astensione, ha rispettato comunque la fascia oraria di garanzia. L’astensione, della durata di 4 ore, infatti, è iniziata alle ore 8:30 ed è terminata alle ore 12:30.
A fronte di ciò, si è constatato che non sussistessero i presupposti per una diversa valutazione che, da un lato, avrebbe determinato l’ulteriore violazione di una direttiva comunitaria in tema di salute pubblica, dall’altro avrebbe semplicemente rinviato l’adozione di un atto analogo di imposizione delle targhe alterne ai giorni successivi, coincidenti con l’avvio delle celebrazioni giubiliari”.
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